3 Commenti

Ciao Antonino, il tuo lavoro è ineccepibile.

A mio avviso, chi sostiene che la verità sta nelle sentenze lo fa perché ne ha bisogno. Perché guardare in faccia l'orrore degli errori sistemici del nostro sistema giudiziario è troppo, per alcuni. Significa che se è successo a Rosa e Olindo - così come a molti altri - allora potrebbe succedere anche a me, a te, a chiunque. Di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Di essere messi sotto pressione e magari cedere. Di vedere le proprie parole e azioni screditate su ogni fronte (addirittura aver mostrato uno scontrino del McDonald's in maniera solerte diventa un indizio di colpevolezza).

E allora è meglio credere nell'infallibile giustizia, è meglio credere di essere al sicuro, perché il sistema giudiziario nella sua interezza ci protegge. E possiamo dormire sonni tranquilli.

Concludo dicendo questo: ha ragione Amodio nel dire che il pubblico vuole messaggi rassicuranti. Ma non è compito dei giornalisti quello di adeguarsi. Il compito dei giornalisti è quello di ritornare a essere il quarto potere: voci imparziali che mettano al corrente il popolo di ciò che fanno le istituzioni, nel bene ma soprattutto nel male. Altrimenti sono meri strumenti di propaganda, e di questo non abbiamo assolutamente bisogno.

Grazie per il tuo lavoro

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Grazie Beatrice, perché hai colto la sostanza di quello che penso!

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apr 8, 2023Messo Mi piace da Antonino Monteleone

Se un giudice decidesse di riaprire il processo a carico dei due protagonisti loro malgrado, ed assolverli, sarebbe un avvenimento da Pulitzer. Per ora mi limito a farti gli auguri per una serena Pasqua. A presto.

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